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Angel City Outcasts Official Website | |||||||||||||||
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Ring! Ring! Ring! Gli angeli più dannati del secolo sono arrivati e sbarcano sul pianeta colonizzato dagli Exploders direttamente dalla Los Angeles rock city con "Let It Ride" un album che suona come se il mondo dovesse finire e tutte le liberazioni di una vita fossero concentrate in poco più di mezz'ora. Faccio un passo indietro nel tempo. Torno dalle vacanze estive, scarto i pacchetti promozionali giunti nel frattempo presso il nostro decadente quartiere generale e mi avvento sugli Angel City Outcasts, giusto perchè la mia attenzione è subito colpita dalla copertina e dal titolo più pacchiani dell'intero lotto. Sorrido, piazzo il dischetto nel lettore e mi ritrovo di fronte ad uno dei più fottuti, folli, smidollati, divertenti, abvrasivi, marci, veloci, originali, dissacranti lavori di sempre! Dicesi Angel City Outcasts, scrivesi "ecceziunale veramente"! Questi cinque guerrieri dello street punk rock'n'roll formatisi nel 2002 e fra le quali file possiamo trovare ex-membri di due band locali di L.A., ovvero gli Youth Rebellion ed i Broke Til Thursday, avevano già fatto la comparsa sul mercato con il primo E.P. titolato 2000 Pints And Going Strong e con la loro presenza sulla compilation Keeping the Spirit Alive. Purtroppo devo ammettere di essermi miseramente perso entrambe le precedenti sortite dei nostri, tanto che ora le mie mani mostrano già le piaghe sotto i famelici colpi dei miei morsi. "Let It Ride" è una riuscitissima fusione di stili, una velocissima mazzata di ritmi punk e country, di fierissimi chorus, di distorsioni affamate, di mascherati attacchi hardcore, di melodie di fruibilità immediata, un' amalgama mostruosa ma stilisticamente perfetta, un connubio riuscito su tutti i fronti! "Let It Ride" è dedicato al mito, al grandissimo Johnny Cash, ed è chiaro che il suo insegnamento scorra a tratti sommerso e a volte dichiaratamente libero, come nella incandescente opener "Trent", lungo la maggior parte delle composizioni presenti. Tuttavia per gli Angel City Outcasts non esistono limitazioni, tanto vero che nella stupenda e umoristica "Popeye In Afghanistan", la quale si scaglia contro i responsabili dell'attacco alle Twin Towers, il giro portante della sigla del celebre cartone animato Popeye (Braccio di Ferro) viene miscelato con velocissimi inserti punkeggianti e con break countreggianti. La tracklist sposta invece il tiro sul rock'n'roll più virulento, che mi fa pensare ad un personalizzato mix fra Supersuckers e Kiss! Sono proprio quest'ultimi ad essere coverizzati con la rivisitazione di "Detroit Rock City" che ovviamente viene resa ulteriormente ruvida e trasformata nel titolo in "LA Rock City". Il motore ritmico degli Angel City Outcasts è superbo e ne avrete la riprova con ""Black Suite On Table Tree"! Quando "Keep On" fa la sua entrata si viene catapultati di fronte ad un colossale anthem senza tempo e senza legge. Punk, rock'n'roll e gusto per la melodia di lieve derivazione pop confezionati in una song che rappresenta al meglio una band già matura ed in evidente stato di grazia. Punto tutti i miei averi su questi ragazzi, sono una cannonata! Ora c'è solo bisogno che il mondo intero se ne accorga! Recensione Realizzata da Bruno Rossi |
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